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Teatro Colón, ''Hagith''

Buenos Aires

Il contrasto tra antico e moderno è l'assunto dell'idea registica e della sua rappresentazione scenografica.La grande parete finestrata in stile razionalista divide il mondo antistante del vecchio Re, malato e morente, da quello del giovane Principe, visibile attraverso le finestre e raffigurato dalle proiezioni su di un grande Schermo per retroproiezioni da 22 x 16 m realizzato con il film RAR - Arizona.Le proiezioni mostrano il panorama urbano di Buenos Aires rielaborato in un collage che rievoca la cupa skyline espressionista di Metropolis - il mondo moderno del Principe è infatti collocato negli Anni '20 del XX Secolo, quelli del celebre film di Fritz Lang.
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Il vecchio Re trascorre i suoi ultimi giorni in un'alcova claustrofobica e ricolma di oggetti in una confusione di stili che pone l'epoca in un passato senza tempo.
Il contrasto tra le due epoche, antica e moderna, viene rappresentato mediante lo scorrimento sovrapposto ma senza interferenze di due distinti layer di proiezione.Sulla parete finestrata appare una proiezione frontale filtrata da una maschera che le impedisce di raggiungere lo Schermo per retroproiezioni RAR - Arizona.
Le proiezioni frontali sulla parete raffigurano il mondo antico del Re, mentre la città che incombe alle finestre è quella fredda e tecnologica dell'epoca del Principe, che avanza per succedere alla precedente.
Il Gran Sacerdote, a destra, invia la giovane vergine Hagith al Re perché, accoppiandosi con lui, ne sconfigga la malattia e ne eviti la morte imminente.Ma Hagith si innamorerà del giovane Principe e si rifiuterà di salvare il Re con il proprio sacrificio sessuale.In conseguenza del rifiuto, il Re morirà e Hagith verrà condannata a morte.
L'idea della regia rielabora dichiaratamente quella del film Good Bye, Lenin!, in cui la protagonista berlinese si risveglia da un coma durato 8 mesi durante il quale accade un cambiamento epocale - la caduta del Muro nel 1990.Il fatto le viene nascosto per evitarle uno shock che potrebbe essere fatale e perciò la sua vita prosegue in un passato che non esiste più.
L'intera corte, che veste normalmente l'abbigliamento dell'epoca del Principe, è d'accordo nel nascondere al Re agonizzante il cambiamento dei tempi.Per proseguire la rappresentazione del limbo dorato, tutti si mostrano al Re con abiti pomposi appartenenti ad un mitico e non chiaramente identificabile passato, una sorta di Rinascimento esagerato e rivisto in chiave farsesca.
Il tema delle proiezioni frontali si riferisce spesso alla malattia del Re e alla sua inesorabile evoluzione.Si succedono così antiche tavole anatomiche con organi - il cuore in questo caso - vene, globuli rossi e a volte il tracciato dell'elettrocardiogramma.
Opera in un atto
Musica
Karol Szymanowski (1882-1937)
Prima
Varsavia, Teatr Wielki, 13/5/1922

Scenografia
Luigi Scoglio
Costumi
Michał Znaniecki
Joanna Medynska
Light design
Bogumił Palewicz
Direzione tecnica
María Cremonte

Allestimento
Teatro Colón di Buenos Aires
Stagione
2012

Materiali usati in questa realizzazione

RAR - Arizona

Film per retroproiezioni

Schermi per retroproiezione

Schermi per retroproiezioni

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