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Teatro Real, ''Lady Macbeth di Mcensk''

Madrid

La versione originale dell'opera di Šostakovič, che il direttore Rostropovič, amico del compositore, ha voluto venisse rispettata, prevedeva che la scenografia incorporasse al suo centro la presenza permanente dell'orchestra.L'idea di basare le scene sulle proiezioni ha portato quindi al progetto di una scenografia costruita (in alto a sinistra) che consentisse ad un'orchestra di 85 musicisti di essere al centro di un'azione scenica in cui, grazie a gradinate di collegamento, veniva movimentata l'azione dei 16 protagonisti, del coro di 70 elementi e di altri 13 attori nelle scene di massa.In alto a destra: l'effetto ottenuto dalla giustapposizione di una proiezione ad immagine fissa (in basso a sinistra) con una in movimento (in basso a destra).
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Un grande Schermo per proiezioni 3D realizzato con l'apposito film PSS - Superscreen 3D.Nell'immagine, la protagonista Katerina con l'amante Sergej.Quello di Katerina era il primo di una serie di ritratti femminili a cui Šostakovič aveva intenzione di dedicare una tetralogia, ma il progetto si fermò a questo primo tassello.
Lo scenografo Tito Egurza e il regista argentino Sergio Renán hanno utilizzato pochi, minimali e realistici elementi di scena (un letto, un armadio, e così via) che, uniti all'insolita posizione dell'orchestra e alle videoproiezioni digitali, provocano però l'effetto surreale ricercato da entrambi.Una fonte dichiarata di ispirazione del design è infatti Magritte.
Леди Макбет Мценского уезда (Lady Macbeth nel distretto di Mcensk), fu rappresentata per la prima volta al Malyj Teatr di Leningrado il 22 gennaio 1934 ed ottenne un immediato successo popolare che ebbe grande eco anche negli ambiti ufficiali.Tuttavia, l'innovativo linguaggio musicale dell'opera e l'audacia di alcune delle situazioni rappresentate raggelarono poco alla volta l'atteggiamento nei confronti del compositore dei vertici delle gerarchie ufficiali del regime, nonostante Šostakovič vi partecipasse attivamente.
In alcune scene dell'opera, come quella di questa immagine e della seguente, è evidente come l'effetto congiunto di proiezioni, cantanti, coro e attori, sia interamente volto a circondare l'orchestra.
Due anni dopo, nel gennaio del 1936, la Pravda pubblicò l'articolo Caos anziché musica, firmato da Ždanov, il censore di Stalin, e Šostakovič fu duramente accusato di formalismo e di essersi allontanato dal ''realismo socialista'', unica corrente artistica consentita.Cadde quindi in disgrazia, il suo reddito venne quasi azzerato e la sua Quarta sinfonia, appena composta, dovette essere riposta in un cassetto, in cui rimase fino al 1961, quando fu rappresentata ufficialmente per la prima volta.
Šostakovič dovette perciò tornare sui suoi passi con la più conservatrice Quinta sinfonia, con cui si uniformò alle richieste del regime, e che rimane in ogni caso una delle sue composizioni di maggior successo.Un meccanismo ricorrente nella vita di Šostakovič, che ebbe un rapporto estremamente complesso con il regime sovietico: periodicamente messo al bando con accuse pesantissime, ne rimase tuttavia il compositore ufficiale più popolare.
In Lady Macbeth sono citate un po' tutte le correnti musicali che ebbero influenza su Šostakovič, grandissimo nel sintetizzarle: l'avanguardia, il romanticismo mahleriano, l'atonale e la dodecafonia; e vi si riscontra la presenza dei forti contrasti e degli elementi ironici e grotteschi che la modernità della sua scrittura non disdegnava di utilizzare.L'opera è incentrata sul personaggio di Katerina, protagonista di alcune scene audaci che, soprattutto quella d'amore con il lavorante Sergej nel primo atto, contribuirono a scatenare la condanna ufficiale.
Opera in quattro atti e nove quadri
Musica
Libretto
Dmitri Šostakovič
Alexander Prejs
dal racconto omonimo di Nikolaj Leskov
Prima
Leningrado, Malij Teatr, 22/1/1934

Scenografia,
light design,
proiezioni multimediali
Tito Egurza (1941-2019)
Costumi
Renata Schussheim
Coreografie
Leda Lojodice

Allestimento
Teatro Real di Madrid
Coproduzione con
Stagione
1999 / 2000
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