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Teatro alla Scala, ''Kát'a Kabanová''

Milano

Per il debutto sul proprio palcoscenico del capolavoro del compositore boemo Kát'a Kabanová (1854-1928), la Scala ha scelto lo splendido allestimento realizzato per la Vlaamse Opera di Anversa dal regista canadese Robert Carsen, anche coautore delle luci, e dallo scenografo e designer anglo-irlandese Patrick Kinmonth, giŕ collaboratore di Carsen in altre acclamate occasioni.L'impianto teatrale creato da Carsen č stato giustamente definito «essenziale, scarno e spietato, di drammatica e lacerante poesia», (Nicola Salmoiraghi, L'opera, n. 204).Nell'immagine, la protagonista Kat'a si suicida annegandosi nelle acque del Volga in uno dei quadri finali dell'opera.
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Il palcoscenico del Teatro Alla Scala č delimitato ai lati da grandi quinte in panno COS - Oscurante ed č interamente e costantemente ricoperto da un velo d'acqua radente, che simboleggia quella del Volga, sulle cui rive si svolge il dramma Il temporale di Aleksandr Nikolaevič Ostrovskij, uno dei grandi protagonisti della letteratura russa dell'800, a cui Janaček si č rifatto per la stesura del libretto (lo stesso dramma aveva giŕ ispirato in precedenza una nota ouverture di Čajkovskij).Janaček era molto interessato alla letteratura russa e vi attinse anche in altre occasioni ispirandosi ad opere di Tolstoj, Gogol' e Dostoevskij.Il soggetto russo costerŕ a Kát'a Kabanová, che era stata presentata nel 1921 al Teatro Nazionale di Brno, la proibizione di essere rappresentata in patria durante la seconda guerra mondiale.
Per non allentare la tensione drammatica dell'opera, Carsen ha scelto di metterla in scena senza intervalli, accentuando un'intuizione dello stesso Janaček, che per identico scopo vi aveva aggiunto nel 1927 due brevi interludi con cui mimetizzare le interruzioni causate dai cambi di scena tra i tre atti.Nella lettura di Carsen, i cambi di scena sono eseguiti da ragazze vestite di bianco, come la protagonista, che spostano sul pelo dell'acqua le zattere e le passerelle che, insieme a poche sedie, costituiscono gli unici elementi scenografici tridimensionali.Mute e spettrali testimoni della tragedia che incombe, le ragazze anticipano il suicidio di Kat'a, replicandolo all'infinito con dei flash-forward dell'annegamento, il cui effetto viene ingigantito da un grande Schermi per proiezioni frontali realizzato con il film PBO - Bianco Ottico su cui viene proiettato un video ripreso dall'alto in tempo reale.
I personaggi della piccola comunitŕ in cui Kat'a č vissuta, delle cui ipocrisia, bigottismo e meschinitŕ č rimasta vittima, ne scoprono il suicidio.La presenza dell'acqua, spesso percorsa da cerchi e increspature, unita ad un incisivo utilizzo del controluce, contribuisce a sviluppare scene di intensissimo impatto emozionale.
La casa dei Kabanov, dove si svolge parte del dramma, č qui rappresentata simbolicamente da una zattera.I costumi di Patrick Kinmonth «... riportano ad un periodo indistinto tra gli Anni '30 e i '50 del Novecento, una Russia piů suggerita che reale, dove la chiusura e il senso di soffocamento del periodo zarista del Diciannovesimo secolo, a cui il libretto rimanda, trovano riscontro nelle atmosfere grige, deprimenti e vessatorie di ogni libertŕ del comunismo stalinista», (Nicola Salmoiraghi, ibidem).
Lo schermo in PBO - Bianco Ottico con cui gli allestimenti scenici del Teatro Alla Scala hanno integrato la scenografia proveniente dalla Vlamsee Opera di Anversa ha consentito agli autori delle luci (lo stesso Carsen ed il fiammingo Peter Van Praet) di ottenere atmosfere dalle tonalitŕ a volte cupe, altre volte struggenti, come in questo abbraccio tra Kat'ia e l'amante Boris, che lasciano intuire fin dalle prime battute l'ineluttabilitŕ del destino della protagonista.
Il ritorno al grigiore dopo la tragedia, che non pone termine alle ipocrisie.Il marito Tichon accusa gli altri personaggi di essere colpevoli della morte di Kat'a, mentre ne č egli stesso corresponsabile.
Ancora un esempio di come Carsen sia riuscito, con la combinazione di pochissimi elementi (uno specchio d'acqua, una passerella, un corpo immobile, uno schermo) accompagnati da un uso tagliente delle luci, a creare un contrappunto straniante di estrema modernitŕ all'alternanza melodica, dissonante, sognante e notturna che contraddistingue la musicalitŕ di Janáček.
Opera in tre atti
Musica
Leoš Janáček (1854-1928)
Libretto
Leoš Janáček dal dramma Grosa di Aleksandr Ostrovskij
Prima
Brno, Divadlo na Hradbách, 23/11/1921

Scenografia, costumi
Patrick Kinmonth
Light design
Robert Carsen
Peter Van Praet
Coreografia
Philippe Giraudeau

Allestimento
Stagione
2005 / 2006
ripresa dell'allestimento della De Vlaamse Opera di Anversa

Materiali usati in questa realizzazione

COS - Oscurante

Panni e oscuranti

PBO - Bianco Ottico

Film per proiezioni frontali

Schermi per proiezioni frontali

Schermi per proiezioni frontali

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