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Luciano Damiani

 

Piccolo Teatro, ''El nost Milan'', 1955 Il lavoro che per un ventennio Luciano Damiani svolge a fianco di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro contribuisce a farne una delle istituzioni teatrali più importanti al mondo.Tra gli allestimenti che vi ha realizzato, via via più stilizzati e innovativi ...
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... devono essere citati almeno:El nost Milan, 1955 / 1956L'anima buona di Sezuan, 1957 / 1958, 1961 / 1962Le baruffe chiozzotte, 1964 / 1965, 1973-74Il campiello, 1974 / 1975, 1977 / 1978
Piccolo Teatro, ''Vita di Galileo'', 1961 Luciano Damiani ricorda in Sipari di un autoritratto:«In Vita di Galileo la scena iniziava fuori dal palcoscenico e una capriata disegnata da Leonardo da Vinci inquadrava il boccascena in alto.Sotto la ribalta ...»
«... la macchina del sipario di Nicola Sabbatini, scenografo del Seicento.Il piano del palcoscenico era l'unico elemento prospettico, con un'inclinazione accentuata nel contenitore a pianta ortogonale.Cinque travi partivano dalla capriata ...»
«... per finire contro la parete di fondo.Quella centrale era calcolata in modo che tutte e cinque risultassero simili di volume.Lo scopo fu di evitare il ''protagonismo'' della trave centrale che è in Paolo Uccello.La scena doveva risultare all'occhio dello spettatore ...»
«... su un unico piano, come un ''foglio di carta'' ove si sarebbero stagliati i personaggi senza ombre proprie e senza ombre portate, e questa fu l'idea e la grande difficoltà, ma anche la bellezza.»Alla fine degli Anni '60 Damiani ha frequenti e non concretizzati contatti ...
... con il cinema.Federico Fellini vorrebbe affidargli le scene del suo famoso film irrealizzato, Il viaggio di Mastorna.Peter Glenville lo chiama per L'uomo della Mancha, ma dopo alcune prove di preproduzione il progetto viene abbandonato, tuttavia, durante i test per la scenografia Damiani sperimenta un grande velo di seta semitrasparente ...
... librato nel vento.L'idea non viene apprezzata, ma non tutto va perduto, perché il velo comparirà spesso nella produzione successiva di Damiani, divenendo quasi un'ossessione.Lo stesso Damiani lo include in una rappresentazione grafica della propria concezione scenografica e teatrale in cui il velo di seta de L'uomo della Mancha ha una posizione di rilievo assoluto.
Dopo aver frequentato i corsi di Giorgio Morandi all'Accademia di Belle Arti della propria città, Luciano Damiani (Bologna 1923 - Roma 2007), scenografo, costumista e regista, fonda un'agenzia specializzata nella realizzazione di locandine per il cinema e lavora a Bologna come scenografo al Teatro Comunale e per il gruppo teatrale della Soffitta di Sandro Bolchi, finché, nel 1952, notato da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, inizia le collaborazioni con il Piccolo Teatro, assidue fino agli ultimi Anni '70.
Presto Damiani sviluppa una personale visione scenografica che, in teatro, lo porta a demolire la tradizionale concezione della scena all'italiana.
Il confine delle sue scenografie, mai didascaliche o illustrative, non è più quello del palcoscenico, che viene a volte dilatato fino ad invadere la platea, oppure quasi svuotato, con risultati di eccezionale portata poetica.
Tra i riconoscimenti internazionali più prestigiosi, quello della nomina a vita a titolare della cattedra di scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Vienna.
Nel 1982 fonda a Roma il Teatro di Documenti, che diventerà il suo testamento artistico e spirituale.

Video & Documentazione

Materiali usati in questa realizzazione

Piccolo Teatro, ''Il giardino dei ciliegi''

Teatro di prosa

Piccolo Teatro, ''La tempesta''

Teatro di prosa

Piccolo Teatro, ''Vita di Galileo''

Teatro di prosa

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