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Teatro San Carlo, ''Candide''

Napoli

L'emiciclo è sovrastato da un grande Fondale retroilluminato RNV - Nevada, che fa da diffusore ai vivaci colori mutuati dalla Pop Art e crea un sincretismo di stili ed epoche - il '700 e gli Anni '50 - di notevole valenza simbolica.Uno studio televisivo fa da sfondo all'azione, che si svolge in realtà in una molteplicità di luoghi evocati da elementi di scena e dalle proiezioni.Lo studio è stato concepito da Nicola Rubertelli in modo funzionale alla messinscena: l'emiciclo che avvolge le tribunette del pubblico è realizzato in pannelli bianchi che richiamano in modo stilizzato l'architettura neoclassica contemporanea a Voltaire e, al contempo, sfruttano al meglio l'illuminazione cromatica e l'effetto delle proiezioni.
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Le scene di Nicola Rubertelli sono articolate attorno ai quadri di Larry Rivers, pop artist della New York School e amico di Bernstein.Sul grande fondale in tela ASC1000S - Sceno 1.000 cm è infatti dipinto uno dei ritratti che Rivers fece all'autore di West Side Story.La regia di Lorenzo Mariani ha ambientato la vicenda in uno studio televisivo Anni '50, l'epoca in cui Bernstein «...in pieno maccartismo, musicò e mise in scena il capolavoro di Voltaire, satira graffiante dell'ottimismo di chi crede di vivere nel migliore dei mondi possibili, sferzata all'ipocrisia del potere politico, manifesto di quell'anticlericalismo nato nel secolo dei lumi.»Sandro Compagnone, da L'opera, n. 213, pag. 32.
L'emiciclo è sovrastato da un grande Fondale retroilluminato RNV - Nevada qui illuminato con luce gialla.Un'altra combinazione dei fantasmagorici giochi di luce e colori che hanno seguito le ventisette scene del musical di Bernstein, «... una vicenda intricatissima, il cui protagonista attraversa i quattro continenti, una ventina di nazioni e decine di città [...] un pastiche geniale, in cui sembrano combinarsi Richard Strauss e Broadway, lo slancio sinfonico e l'operetta.»Sandro Compagnone, ibidem.Di Candide si afferma comunemente che la sua partitura appartiene alla serie di capolavori che non sono classificabili in nessun genere, come Il viaggio a Reims di Rossini o Les Contes d'Hoffmann di Offenbach, perché rimescolano come un turbine una molteplicità di stili, in questo caso la spensieratezza dell'operetta, la spettacolarità del musical e le profondità dell'opera lirica.
Il grande fondale in tulle BGO - Gobelin bianco che vela l'intero boccascena del Teatro San Carlo è stato qui trasformato, grazie alle proiezioni, nel gigantesco monitor di un televisore americano Anni '50, che trasmette l'immagine ridondante di Candide che volteggia nell'aria, in dissolvenza sullo studio lasciato nella semioscurità.Per rinforzare la proiezione sul fondale in tulle BGO - Gobelin bianco, Nicola Rubertelli ha posto dietro allo stesso, a poca distanza, un identico BGO - Gobelin nero.L'apparente leggerezza dell'ironia con cui vengono narrate le vicende del protagonista nasconde uno dei più amari commenti dell'ipocrisia della società, ipocrisia che ha superato senza difficoltà l'evoluzione dei tempi, da quelli di Voltaire a quelli in cui Bernstein concepì questo musical, a quelli odierni, in cui nulla sembra essere cambiato.
Un momento di riflessione per Candide mentre, sullo sfondo di nuovi colori, i ballerini svolgono un tipico passaggio da musical.Dietro a tre delle sei porte praticate nell'emiciclo erano posti altrettanti fondali dipinti su tela ASC1000S - Sceno 1.000 cm in stile Graffiti Writing che comparivano quando le porte venivano aperte.
La roulette è proiettata sul fondale arretrato, realizzato in tulle BGO - Gobelin nero, mentre un altro piccolo fondale in tulle BGO - Gobelin , teso su di un'intelaiatura coronata di luci nel modo spesso utilizzato dalle scenografie dei musical, è sospeso in alto di fronte al primo fondale.Il libretto di Candide fu elaborato da Bernstein insieme a vari coautori, tra cui primeggiò la scrittrice Lillian Wellman.Il suo debutto, che precedette di un anno il trionfo di West Side Story, fu un fiasco, ma Bernstein rielaborò il proprio lavoro fino a ripresentarne una seconda stesura a New York nel 1973 e una terza a Glasgow nel 1989.Oggi è considerato uno dei massimi vertici raggiunti dall'arte negli Stati Uniti.
La proiezione dei grandi personaggi danzanti è effettuata in trasparenza sul grande fondale in tulle BGO - Gobelin nero posto tra i ballerini in primo piano e la platea dello studio televisivo.I costumi di Giusi Giustino sono stati di notevole sostegno nell'assecondare la girandola di vicende e situazioni che compongono il caleidoscopico musical di Bernstein.
L'emiciclo è sovrastato da un grande Fondale retroilluminato RNV - Nevada, che fa da diffusore ai vivaci colori mutuati dalla Pop Art e crea un sincretismo di stili ed epoche - il '700 e gli Anni '50 - di notevole valenza simbolica.Uno studio televisivo fa da sfondo all'azione, che si svolge in realtà in una molteplicità di luoghi evocati da elementi di scena e dalle proiezioni.Lo studio è stato concepito da Nicola Rubertelli in modo funzionale alla messinscena: l'emiciclo che avvolge le tribunette del pubblico è realizzato in pannelli bianchi che richiamano in modo stilizzato l'architettura neoclassica contemporanea a Voltaire e, al contempo, sfruttano al meglio l'illuminazione cromatica e l'effetto delle proiezioni.
Musical in ventisette scene
Musica
Leonard Bernstein (1918-1990)
Prima
Boston, Colonial Theatre, 29/10/1956

Scenografia,
direzione tecnica
Costumi
Giusi Giustino
Videoproiezioni
Massimo Iaquone
Light design
Franco Angelo Ferrari
Coreografia

Allestimento
Stagione
2006/2007

Materiali usati in questa realizzazione

ASC - Sceno

Tele

BGO - Gobelin

Tulle

RNV - Nevada

Film per retroproiezioni

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