Scenografia,
costumi
Susanna Rossi Jost
Realizzazioni pittoriche
Maurizio Varamo (1954 - 2019)
Direzione tecnica
Carlo Savi
Oggi considerata una tra le più raffinate e innovative opere buffe mai composte,
Il turco in Italia debuttò nel 1814 al
Teatro alla Scala senza grande successo e fu considerata per oltre un secolo una delle opere minori del genio pesarese, che la compose a soli ventidue anni (ma anche il librettista Romani aveva solo due anni più di lui).
Per giustificare l'iniziale sfortuna de
Il Turco in Italia, ora assunto al titolo di capolavoro assoluto, sono state avanzate varie supposizioni, prima tra tutte quella secondo cui Rossini avesse voluto prendersi gioco del pubblico del
Teatro alla Scala parafrasando con un'inversione di ruoli
L'Italiana in Algeri, rappresentata anche a Milano l'anno precedente, dopo il debutto di Venezia al
Teatro San Benedetto che gliel'aveva commissionata.
Per quanto diffusa, la diceria non trova giustificazioni musicali, non avendo le due opere nemmeno un fraseggio in comune.
Un'altra motivazione tirata in campo per giustificare il tardivo successo de
Il Turco in Italia è quella che lo vede schiacciato dal confronto con
La Cenerentola e
Il barbiere di Siviglia, che si guadagnarono subito una straordinaria popolarità grazie alle loro strabordanti esuberanza e immediatezza, relegandolo ad un ruolo di secondo piano nella produzione musicale di Rossini.
Certo è che, a partire dagli Anni '50 del secolo scorso, l'opera rientrò definitivamente nel repertorio teatrale grazie alle interpretazioni direttoriali di Gianandrea Gavazzeni e Vittorio Gui, e, soprattutto, alle memorabili e indimenticate performance che Maria Callas offrì al pubblico nel ruolo della spigliata protagonista Fiorilla.